I conservanti: l’importanza di saper leggere le etichette.

Perché consumare prodotti freschi e di stagione?. Perché sono più ricchi di vitamine e minerali e perché troppo spesso il confezionamento richiede l’impiego di additivi (conservanti) che consentano al prodotto di conservarsi bene e per lunghi periodi. Tra questi impariamo a conoscere quelli indicati con le sigle E da 220 a 228: solfiti e anidride solforosa.

Conosciuti soprattutto per la sofisticazione dei vini, i SOLFITI e L’ANIDRIDE SOLFOROSA, sono invece additivi alimentari, autorizzati dalla direttiva 95/2/CE, presenti in molti prodotti confezionati e non, vediamo come e perché.
Cosa sono?: I solfiti sono molecole formate da zolfo, ossigeno (nel caso dell’anidride solforosa SO2) e altri atomi come ad esempio sodio, potassio o calcio, vengono indicati in etichetta con le sigle da E220 a E228.

E220 – Anidride Solforosa
E221 – Solfito di Sodio
E222 – Bisolfito di Sodio
E223 – Metabisolfito di Sodio
E224 – Metabisolfito di Potassio
E225 – Solfito di Potassio
E226 – Solfito di Calcio
E227 – Bisolfito di Calcio
E228 – Solfito Acido di Potassio

A cosa servono?: La loro funzione principale è quella di fungere da conservanti, servono a limitare la crescita di batteri, lieviti e muffe quindi consentono di allungare la vita media del prodotto, vengono utilizzati anche come antiossidanti e quindi aiutano a preservare il colore dell’alimento nel tempo, prevenendone l’imbrunimento.

conservanti sottaceti

Dove li troviamo?: A parte il vino, si possono trovare nell’aceto, nelle verdure conservate (sott’olio e sottaceto), nella frutta disidratata (banane, prugne, albicocche, fichi, datteri), nella frutta secca (noci), nei succhi di frutta e nelle conserve, in molti snack, negli amidi e nelle fecole, nel succo di limone, nelle patate congelate e surgelate, nel mais confezionato, nei surrogati di carne, pesce e crostacei, e in alcuni prodotti freschi che “viaggiano“ molto prima del consumo.

Quanti ce ne sono negli alimenti?: Per legge (ALLEGATO II, Reg. Ue 1169/2011), la presenza di solfiti va indicata in etichetta con la dicitura “contiene solfiti” solo se il contenuto supera i 10mg/kg o mg/l. La quantità massima di anidride solforosa o solfiti contenuti negli alimenti è poi stabilita, per ogni singolo prodotto, sempre dallo stesso regolamento (es: mele secche 600mg/kg, funghi secchi 100mg/kg).

Fanno male alla salute?: L’OMS ha stabilito, come dose giornaliera massima accettabile 0,7mg di solfiti per Kg di peso corporeo (per un uomo adulto che pesi 70kg parliamo quindi di circa 50mg al giorno). Quantitativi bassi di queste sostanze vengono generalmente ben tollerate dal nostro organismo, anche se interferiscono con le vitamine del gruppo B, ma in soggetti particolarmente sensibili (i solfiti sono infatti contenuti nella lista degli allergeni) possono essere irritanti, causando prurito, irritazione della mucosa gastrica, mal di testa e in alcuni soggetti asmatici anche broncospasmi e crisi d’asma.

In conclusione: Anche se non si è particolarmente sensibili a questi composti (conservanti) è sempre meglio cercare di evitarne il consumo, ma come?. Semplicemente utilizzando il più possibile alimenti freschi, di stagione, provenienti da zone vicine limitando quindi il più possibile prodotti confezionati e a lunga conservazione, dando sempre comunque un’occhiata all’etichetta!

A partire dal mese di Marzo potete trovarmi anche a Mercatale, in Via Idice 52, (Ozzano dell’Emilia) presso il Poliambulatorio Petrillo Medical.

Per informazioni e prenotazioni potete sempre contattarmi al numero 3394069328 oppure scrivere una mail a fbonafe.nutrizione@gmail.com

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Dott.ssa Francesca Bonafè – Biologo Nutrizionista
Via Massarenti 230a – 40138 Bologna
Via Idice 52 40064 Mercatale – Ozzano dell’Emilia (BO)
Per informazioni e appuntamenti: 📞 339406932 – 📧 fbonafe.nutrizione@gmail.com – www.francescabonafe.it

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