Fade to silence: l’inverno mortale post-apocalittico.

Foto Roberto d'eugenio per articoli.jpgFade to silence è un titolo che propone un mondo nel caos, dominato da una misteriosa forza oscura e con una popolazione pesantemente decimata. Qui il giocatore si trova nei panni di Ash, uomo sopravvissuto che in pratica rappresenta una delle poche speranze per un futuro migliore dell‘umanità. L’ambiente è degno di un horror con devastazione ovunque e la corruzione che ha preso il controllo ovunque. Dunque il suo scopo è quello di purificare gli ambienti corrotti.

Fade to silence propone due livelli di difficoltà, se si sceglie la modalità Esplorazione si può avere accesso a vite infinite e risorse illimitate, mentre con l’opzione sopravvivenza le cose cambiano. In questo caso infatti il giocatore dispone di un numero limitato di vite e quindi può morire, inoltre grazie a tale modalità si possono sbloccare i trofei.

In generale la sopravvivenza in Fade to silence passa tramite la costruzione e la gestione di una piccola comunità autosufficiente, la cui base è un rifugio. Per fortificare le sue difese si possono utilizzare strumenti come ad esempio mura di cinta, mortai e balestre. Durante il gioco si incontrano altri sopravvissuti e li si può invitare a contribuire alla causa e partecipare alle iniziative della comunità, ognuno di questi ha un talento, chi sa creare materiali, chi sa cacciare, chi estrarre metalli e quant’altro. In questo modo si crea il mix perfetto di individui per superare ogni avversità. Ma per approfondire le dinamiche di gioco, vediamo di seguito il responso del gameplay.

Il gameplay:

Provando Fade to silence ho avuto modo di constatare che l’approccio impone di procedere a piccoli passi, lasciando prevalere la concretezza rispetto agli inevitabili rischi. Infatti facendo attenzione a ciò che accade si possono utilizzare degli elementi per rendere un po’ più sicura la permanenza nel gioco, come ad esempio le misure difensive per il proprio villaggio come detto in precedenza. Quindi, con una buona strategia si viene premiati.

Altra cosa che ho notato è che, in alcuni frangenti, ci si imbatte in condizioni climatiche estreme, come ad esempio delle tormente di neve e temperature che possono arrivare addirittura fino a -90 gradi. Per muoversi in modo più rapido e proficuo il giocatore può creare un slitta, da utilizzare dopo aver addomesticato a dovere un paio di lupi. In questo modo risulta anche più facile immagazzinare una consistente quantità di risorse in ogni viaggio effettuato nei territori selvaggi, a tutto vantaggio della sopravvivenza della comunità.

Un ruolo importante è quello svolto dalla mappa, che indica le zone da bonificare, ma per riuscirvi bisogna tenere a mente le avversità che si possono incontrare nel confrontarsi con i nemici, rappresentati da terribili creature e l’usura fisica a cui il protagonista è sottoposto. Tali dati sono verificabili sullo schermo (in alto a sinistra), nelle barre di energia. Ad ogni zona sulla mappa che viene bonificata, corrisponde il completamento di una missione. Insomma, si tratta di un gioco survival le cui dinamiche risultano appassionanti, anche se in alcuni frangenti manca di sussulti, perlomeno da quella che è stata la mia esperienza durante la prova.

Considerazioni finali: pregi e difetti

Fra gli aspetti positivi segnalo la presenza di dinamiche survival molto ricche e variegate. La cura delle ambientazioni, in grado di trasmettere il paesaggio spettrale, ma anche la neve e gli altri agenti atmosferici, molto realistici. Mi hanno destato ottime sensazioni anche la raccolta delle risorse, il crafting e la costruzione delle difese. Inoltre risulta interessante la modalità cooperativa online per due giocatori, così da poter condividere l’esperienza di gioco con un amico.

Di contro, andando ad analizzare quelli che sono gli aspetti negativi, ho riscontrato che alcune missioni sono poco incisive. Inoltre, ambienti a parte, dal punto di vista grafico era probabilmente lecito aspettarsi qualcosina in più.   Anche il combat system ha qualche lacuna, come ad esempio la legnosità nei movimenti e la poca varietà dei nemici, così come il numero di colpi a disposizione.

Aldilà di qualche passaggio a vuoto, Fade to silence rappresenta comunque un titolo in grado di tenere incollato il giocatore alla partita per un prolungato lasso di tempo, anche grazie alle meccaniche di sopravvivenza e gestione della base che funzionano a dovere.

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