Days Gone, avventura open world: la recensione.

Foto Roberto d'eugenio per articoli.jpgDays Gone è un titolo open world, dove la storia del protagonista (Deacon St.John) si mostra subito tetra in quanto perde una persona cara, di lì in avanti si capisce che il mondo non sarà più lo stesso. Questa storia conferisce una componente drammatica al gioco, ma non mancano l’avventura e il divertimento, con ore ed ore di missioni disponibili (in totale oltre 50), da vivere a bordo di una moto, fra scenari popolati da molti amici e altrettanti nemici, nell’Oregon più selvaggio.
Gli zombie sono indubbiamente gli altri protagonisti del gioco, con i quali gli scontri sono spesso cruenti e che hanno infettato gran parte della popolazione. Una particolarità di Days Gone è rappresentata dagli avamposti, ossia dei campi in cui ci sono i sopravvissuti, dove spesso si trovano bunker contenenti risorse, equipaggiamenti e progetti da costruire successivamente sul campo. Il crafting proposto è ben realizzato, infatti consente di creare qualsiasi cosa in pochi passaggi, senza interrompere il gioco. Negli avamposti si possono fare amicizie, guadagnando l’accesso in diverse aree di specializzazione che contraddistinguono i clan.

Per quanto riguarda la longevità proposta è davvero importante, infatti consente di superare le 40 ore di gioco, questo perché ci sono molte missioni e altrettanti tempi morti rappresentati dai viaggi da compiere. In ogni caso questo titolo possiede una solidità importante, perfetta per chi ama le lunghe sfide, ma andiamo a scoprirne i segrete del gameplay qui di seguito.

Il responso del gameplay:

Durante la prova di Days Gone ho avuto modo di saggiarne le qualità, apprezzando sia la possibilità di girovagare in moto sia di combattere con violenza gli zombie. Per avanzare nel gioco vi è una lista di missioni da completare, che si alternano ad alcune attività che si ripetono in ogni porzione di mappa. Facendo attenzione alla cartina è possibile scorgere  delle sorprese, tipo gli avamposti dei Rippers, un gruppo di umani armati e fuori di testa, che tuttavia possono darci una mano. Inoltre, quando si concludono le missioni si ricevono delle laute ricompense in denaro.

Days Gone presenta una componente survival che non ti regala nulla, infatti ci si trova a costante rischio, magari di rimanere senza carburante in mezzo al nulla mentre sei in viaggio oppure nelle battaglie con cui ci si deve necessariamente confrontare, fra zombie furiosi ed infetti, che si lamentano, corrono e attaccano. La notte specialmente queste creature si moltiplicano, mentre di giorno sono meno presenti, visto che non amano particolarmente la luce.

Durante la prova a difficoltà normale raramente mi son trovato con poche risorse, ma quando capita è sufficiente fare una breve deviazione e recarsi negli avamposti per racimolare tutto il necessario. Quando ci si spinge verso il fondo della mappa, ci si imbatte in vere e proprie orde di zombie infetti, oltre 500 unità di belve pronte ad attaccarvi e questo costituisce un elemento di paura, ma anche eccitante perché ci si sente costantemente sotto pressione. Se si possiede il giusto equipaggiamento affrontarli rappresenta un divertimento vero e proprio.

Infine, ho trovato interessante la modalità concentrazione, che permette all’utente di rallentare il tempo, mirare e sparare con più calma ed efficacia durante i combattimenti. Senza dimenticare che corpo a corpo si possono anche utilizzare mazze che permettono di staccare teste con relativa facilità.

Conclusioni finali: pregi e difetti

Fra gli aspetti positivi di Days Gone segnalo l’accoppiata davvero ben congeniata fra moto e zombie, ma anche il numero di armi utilizzabili davvero significativo. Questo gioco funziona in quanto presenta una violenza marcata e una grafica sicuramente bella, infatti ci sono ottimi dettagli, come ad esempio la pioggia o la neve ben curata e capace di accumularsi in modo evidente. Ben costruito anche il sonoro, che riesce a rendere intriganti i vari frangenti di gioco. Per quanto attiene ai difetti, si notano tanti uomini rispetto al numero di infetti presenti nel gioco, inoltre l’intelligenza artificiale, specie degli zombie furiosi non è delle più elevate.

Le animazioni facciali non sono il massimo della qualità e in alcuni frangenti il design delle missioni non è perfetto. Per quanto riguarda il prezzo rientra in quella che è la fascia media, ma per la vastità proposta il gioco vale sicuramente la candela. Insomma, si tratta di un titolo capace di suscitare grande interesse e alimentare la sete di scontri che alberga in ognuno di noi.

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