Burnout Paradise Remastered: la recensione.

Foto Roberto d'eugenio per articoli.jpgBurnout Paradise Remastered rappresenta uno dei racing game più belli presenti nel mercato delle console, dove ovviamente sono le macchine e le loro avventure le protagoniste. Questo titolo non propone una mappa sconfinata, ma una città (Paradise City) di dimensioni contenute con numerosi attività da portare a termine, per questo il giocatore viene spinto a sfruttare tutto il terreno che lo circonda. Ogni zona è ben suddivisa e si scopre anche recuperando alcuni oggetti, ma ciò che risalta è lo spettacolo senza interruzioni, favorito dalla assenza di indicazioni specifiche sul da farsi all’interno delle missioni.

Auto, moto e missioni ad alta velocità:

Le possibilità di gioco in Burnout Paradise Remastered sono numerose, si va’ dalle gare tradizionali alle competizioni utili a sbloccare vetture particolari, fino alle sfide takedown e alla modalità multiplayer, con le classifiche online, inoltre si segnala la modalità incidente, dove si ottengono tanti punti creando delle carambole fra macchine e grandi caos stradali. Nel gioco sono compresi anche tutti gli 8 DLC del gioco originale, e la presenza del Party Pack modalità multiplayer offline, per sfide veloci con un massimo di 8 giocatori che potranno sciegliere tra: Abilità, Velocità e Stunt.

Le auto sbloccate avanzando nel gioco devono essere trovate, poi inseguite ed infine smontate, per farle apparire nella discarica di Paradise City e poi utilizzarle. I modelli proposti sono svariati e il gioco ha un fascino irresistibile quando si guida, infatti fare un’accelerazione poderosa utilizzando la nitro in un rettilineo, nel bel mezzo del traffico, risulta un’azione adrenalinica con tanto di fiamme erogate dal posteriore.

Qui non vengono proposte solo macchine, ma la scelta comprende anche un interessante pacchetto di motociclette ultraveloci, molto reattive ai comandi e capaci di impennare facilmente ad esempio, ma bisogna fare attenzione perché facendo la mossa sbagliata ci si schianta ben presto.

Si possono conseguire perfino mezzi che hanno fatto la storia del cinema, con film e serie tv, come ad esempio l’ambulanza dei Ghostbuster, Delorean di Ritorno al futuro e c’è perfino KITT, la mitica macchina di Supercar che si muove senza pilota.  Quest’ultima è una chicca del gioco, la sua presenza, oltre che essere una dedica per gli appassionati, giustifica l’assenza dei piloti a bordo delle vetture, anche se questa in generale (tolto questo particolare caso) risulta una scelta discutibile. Ma nonostante ciò il realismo è assicurato nel gioco, sia per le macchine realizzate ispirandosi a modelli reali sia per la possibilità di compiere acrobazie o curve con il freno a mano tirato, avendo risultati sorprendenti.

Per effettuare rifornimenti o riparazioni in Burnout Paradise Remastered è necessario recarsi rispettivamente presso i benzinai o gli sfasciacarrozze, sebbene la cosa può sembrare limitante la loro numerosità e il fatto di doverlo fare danno comunque un senso di realismo azzeccato. Oltre ai vari mezzi si può sbloccare anche il cosiddetto pacchetto Cops and Robbers, che introduce una modalità online in cui le squadre si affrontano a bordo di vetture speciali per rivendicare i lingotti rubati e riportarli alla propria base. In questa fase i rapinatori sono a bordo di una vettura rossa, i poliziotti in quella blu e bisogna seminare questi ultimi lavorando bene di squadra, per diventare in breve tempo i padroni nelle strade della città.

Conclusioni: pregi e difetti:

Partendo dai pregi di Burnout Paradise Remastered c’è la grafica, che seppur non eccelsa nei dettagli, rende al massimo tramite Playstation 4 e Xbox perché permette di fruire del 4K. Le illuminazioni e i colori, specie al tramonto e di notte, sono ben realizzati     , ed è molto divertente giocare e guidare a tutto gas, in quanto le auto trasmettono un fantastico senso della velocità.

Eccellente il comparto audio, con pezzi di grande livello proposti che accompagnano il gioco alla grande e portano la testa a muoversi in automatico a ritmo di musica, come ad esempio quelli dei Guns’n’Roses.

Per quanto attiene ai difetti il restyling del gioco rispetto al passato avrebbe potuto essere più marcato, ad esempio il game design non è molto innovativo. Anche il senso di progressione nel gioco lascia un po’ a desiderare, ma questo comporta che il player dispone di un’ampia libertà, cosa che alcuni gradiscono.

Insomma Burnout Paradise Remastered rappresenta una riproposizione ai giorni nostri di un successo del passato, risulta godibile e consigliabile per tutti gli amanti della guida spericolata, perchè ci sono tutti gli ingredienti per godersela. Voto 7,5.

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