

Il servizio di messaggistica acquisito da Facebook, per 19 miliardi di dollari, è citato in quasi la metà di tutti i procedimenti di divorzio italiani più di ogni altra fonte di informazione (messaggi di testo, e-mail, telefonate a tarda notte, note scritte a mano o persino rossetto sul colletto della camicia) secondo l’Associazione italiana degli Avvocati Matrimonialisti.
“Nessuno sta dicendo che Whatsapp è la causa dei divorzi”, afferma Gian Ettore Gassani, Avvocato matrimonialista e presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani. “La causa principale è l’infedeltà, ma WhatsApp è ora il modo più comune per un partner di scoprire l’infedeltà dell’altro.”
Il programma WhatsApp e altre nuove forme di comunicazione come Facebook e Skype possono consentire relazioni illecite perché rendono più semplice lo scambio di messaggi e persino di foto.
Lo scenario più tipico, dice Gassani, è un partner infedele che lascia il cellulare in giro mentre fa la doccia o fa una passeggiata; arriva un messaggio e il partner apre WhatsApp per curiosare. Gli uomini hanno maggiori probabilità di essere scoperti in quel modo rispetto alle donne, anche se questo non significa necessariamente che siano infedeli più spesso.
“Gli uomini sono più propensi a salvare i messaggi o le foto per poterli rivedere”, dice Gassani. “Le donne sono più propense a dare un’occhiata e poi cancellare”.

Whatsapp e altre nuove tecnologie possono far scoprire l’infedeltà dei partner, ma stanno anche giocando con aspetti molto antichi della psiche italiana.
“Gli italiani amano ricevere e prestare attenzione”, afferma Laura Duranti, psicologa milanese specializzata nell’impatto sociale della tecnologia. “Mentre il mondo moderno e le norme sociali in evoluzione hanno agito per limitare questo fenomeno, in qualche modo, programmi come WhatsApp possono renderlo più facile. È una tecnologia moderna che attinge a bisogni e desideri molto antichi. Alcuni italiani dicono che i tradimenti scoperti tramite WhatsApp sono senza importanza.
“Nessuno dovrebbe guardare il telefono o il computer di un partner, è un’invasione della privacy – dice un trentenne che è fidanzato e sta per sposarsi – dovrebbe essere una questione di fiducia”. “Ma solo per essere al sicuro, aggiunge, tutti dovrebbero usare una password segreta per bloccare l’accesso.”
“Non penso che la maggior parte delle coppie voglia sapere se un partner è stato infedele”, dice uno studente universitario ventiduenne. “Ma se si scopre ci saranno sicuramente dei problemi.”
Molte persone usano le password e cancellano i messaggi così che l’accesso ai propri dati risulta molto più difficile. “Se i messaggi di Whatsapp potessero essere intercettati come le telefonate”, dice Gassani, “il tasso di divorzi in Italia potrebbe essere 100 volte superiore”.
Fonte: FACTSlides.com