Tekken 7: la recensione del mitico picchiaduro.

Foto Roberto d'eugenio per articoli.jpgGli amanti dei picchiaduro hanno accolto con gioia il ritorno del mitico Tekken, con il capitolo numero 7 della saga, quello che secondo quanto stabilito dei produttori è la conclusione delle vicende della famiglia Mishima, ossia la fine della lotta di potere fra i protagonisti Kazuya ed Heihachi.

Le varie modalità di gioco:

Le modalità di gioco proposte da Tekken 7 sono numerose, a partire da quella arcade, qui il giocatore procede di battaglia in battaglia fino a quella finale, lungo il percorso si accumulano esperienza e vari oggetti di personalizzazione. Quest’ultima rappresenta una peculiarità importante del gioco, infatti il numero di oggetti e costumi di ogni personaggio è davvero elevato. Potendo ritoccare, in tutto e per tutto il look e i vestiti, è praticamente impossibile trovare un personaggio identico al vostro negli scontri online.

Tekken 7

Lo Story mode dei personaggi è ridotto, infatti non sono più obbligatori i 10 combattimenti per vedere il video con la storia di un personaggio ma ne basta uno per ognuno, il che rende più veloce questa modalità. Questo da un lato è positivo, per chi non ha voglia di combattere troppo con lo stesso personaggio, dall’altro è una limitazione per quei giocatori che non amano particolarmente l’online e preferiscono concentrarsi su queste modalità da single player.

Anche il multiplayer di Tekken 7 ricopre una parte significativa, con i match che risultano fluidi sia online che per quanto riguarda l’offline, qui ci si può cimentare in match singoli ma soprattutto nella modalità torneo, dove le sfide fra i partecipanti vengono gestite e c’è un’area in cui si possono provare le mosse nell’attesa degli avversari. Vi è una suddivisione in base alle abilità e ci si migliora sconfiggendo avversari di un livello superiore, ma bisogna fare attenzione a non puntare subito troppo in alto onde evitare pessime figure.

Novità e peculiarità:

Oltre ai personaggi storici, riveduti e perfezionati sempre più, una delle novità introdotte in Tekken 7 riguarda l’ingresso di due nuovi combattenti: Claudio e Shaheen. Il primo ha un range di azione ampio, in modo da restare a distanza dall’avversario e difendersi al meglio, il secondo dispone di una scivolata poderosa e di buoni colpi medi.

Fra le novità spiccano i Rage Act (ossia mosse speciali attivabili solo dopo aver esaurito oltre il 75% della barra della salute, che se messe a segno con il tempismo giusto riescono a capovolgere l’esito di un match) e i Rage Drive (cioè mosse più complesse da inanellare ma capaci di far partire assalti spettacolari e mortali). Queste introduzioni consentono di recuperare anche round apparentemente persi, ciò fa storcere il naso a qualcuno che pensa sia un errore poter ribaltare un incontro così, ma si tratta di una scelta azzeccata in grado di fornire la giusta dose di adrenalina.  Quando si sta giungendo al termine dell’incontro e i due contendenti sono allo stremo delle forze, la scena subisce un rallentamento per qualche secondo creando suspense e ciò risulta una vera e propria goduria per chi si aggiudica il combattimento, mentre amplifica il malumore di chi perde lo scontro.

Si segnala anche una realtà virtuale, che consente di seguire l’incontro togliendo di mezzo la parete del monitor che solitamente ci separa dai personaggi, il combattimento avviene in un’arena del tutto spoglia e dunque ci si può focalizzare esclusivamente sul combattimento.

Tekken 7

Conclusioni: pregi e difetti:

Partendo dai difetti di Tekken 7,  online la risposta ai comandi dati tramite controller risulta piuttosto ritardata, ciò può essere positivo magari per i principianti, ma risulta snervante per i giocatori più esperti e che desiderano un’efficacia immediata. Anche lo story mode, come detto in precedenza, è stato forse reso troppo snello. A livello estetico i corpi dei personaggi maschili sono modellati meglio rispetto a quelli femminili, che risultano più tondeggianti e sproporzionati, come spesso accade in Tekken. Va detto però che i dettagli sono curati, ad esempio le pieghe degli abiti, le venature sui muscoli e le rughe dei volti sono emblematici al riguardo, inoltre anche i riflessi dei colpi inferti sono notevoli, dai calci ai pugni capaci di generare il classico effetto knockout. La potenza degli scontri è epica, con tanto di onde d’urto colorate e vibrazioni significative al joystick, in più quando si viene colpiti il corpo viene allontanato ad una certa distanza, dando quasi sempre l’opportunità al giocatore di riprendersi in tempo ed evitare la lunga sequenza di colpi mortali dell’avversario.

Infine, anche la colonna è in grado di esaltare gli scontri, perché di qualità, per un gioco che nel complesso si fa apprezzare particolarmente da chi possiede uno spirito battagliero. Voto 7,5.

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