Borderlands 3 è il titolo sequel dell’omonima serie, in cui i cacciatori di cripte partono per delle scorribande sui pianeti e devono risolvere missioni, affrontando lungo il cammino temibili creature.
In particolare in questo nuovo capitolo sono chiamati al confronto con Jack il bello (uno dei protagonisti del gioco) i gemelli Calypso, i nuovi cattivi del gioco. Fatto qualche cenno sulla storia, senza approfondire onde evitare spoiler indesiderati, vediamo qualche caratteristica del gioco.
In primo luogo stupisce la cura con cui sono state realizzate le missioni, infatti sia le principali che le secondarie, hanno molo da offrire. Proprio le secondarie presentano follie personali di individui mentalmente bruciati, ma anche richieste di soccorso o perfino la possibile scoperta di antiche civiltà. Garantendo così un’ampia esplorazione e avventure tutte da vivere.
La longevità di questo titolo è consistente, infatti scorrendo in maniera veloce si arriva alla soglia delle 30 ore di gioco, niente male davvero.
Ma per approfondire i vari aspetti di Borderlands 3, vediamo di seguito le sensazioni avute durante la sua prova.
Le impressioni del gameplay:
Devo dire che ho provato un certo divertimento nel giocare con questo titolo. Per chi ha già provato i precedenti capitoli della serie cimentarsi con Borderlands 3 risulta semplice e immediato. Infatti, il menù principale, la scelta delle classi, piuttosto che la gestione dell’inventario o la crescita dei personaggi, sono rimaste più o meno le stesse.
I personaggi selezionabili sono ricchi di particolari caratteristiche, con la possibilità di crescere per ognuno di questi, migliorare le proprie abilità ed equipaggiarsi di armi, anche grazie alle possibilità di acquisto.
La mappa risulta navigabile, ma con qualche difficoltà. Tuttavia presenta anche la chicca del teletrasporto istantaneo, che consente al giocatore di spostarsi da un ambiente ad un altro senza passare per i marchingegni appositi.
Durante l’azione ci si trova ad affrontare vicoli bui e stretti, ma ricchi di adrenalina e cose da fare. Inoltre, anche per quanto riguarda le location, anche se talvolta basiche, ho notato che hanno tutte delle differenziazioni e dei motivi ben precisi per cui sono state proposte. Nel gioco è possibile cambiare anche i personaggi e le loro capacità, questo però influisce sul proseguo dell’avventura, visto che ognuno possiede peculiarità differenti.
L’interfaccia di navigazione nel menù non è esattamente intuitiva, anche per questo gestire il proprio inventario risulta abbastanza complesso. Però mi sento di sottolineare anche l’abbondanza dei contenuti qui proposti.
Tiriamo le somme: pregi e difetti
Fra gli aspetti positivi di Borderlands 3 segnalo il sano divertimento che riesce a trasmettere, come pochi altri giochi, forse anche grazie allo stile cartoon scelto come filo conduttore.
Poi c’è la possibilità di giocare offline. Certo, questo rappresenta anche un aspetto negativo, visto che evitando di legarsi alla rete si perdono alcune possibilità di creare squadre.
La grafica è davvero apprezzabile, in particolare spiccano la quantità di elementi presenti sullo schermo, la frenesia e i colori, che creano un mix davvero bello. Bene anche il sonoro, grazie ad una colonna che propone brani adeguati ed effetti molto realistici, specie per quanto riguarda le armi.
Infine, le vicende dei personaggi sono convincenti, con una narrazione ben realizzata e ampliata rispetto al passato.
Per quanto riguarda le cose negative, qualche piccola pecca grafica c’è, ad esempio quando si presentano situazioni più concitate e soprattutto nei primi momenti dopo l’ingresso in una nuova zona. Ma parliamo di piccolezze rispetto alle qualità grafiche complessive.
Le mappe probabilmente sono migliorabili, inoltre l’intelligenza artificiale dei nemici non è il massimo, anche perché sono davvero tante le comparse da eliminare lungo il percorso.
Insomma, al netto di qualche problemino, parliamo di un titolo capace di suscitare un profondo interesse e che consiglio di provare.
