Wolfenstein: Youngblood la nostra recensione.

Foto Roberto d'eugenio per articoli.jpgWolfenstein: Youngblood è un titolo ambientato in un 1980 alternativo, che ha avuto un’evoluzione della storia diversa da quella che conosciamo e presenta parti del mondo ancora sotto il controllo dell’esercito nazista. In questo contesto le protagoniste, Jess e Soph (cresciute dal padre come perfette guerriere), affrontano insieme il compito di combattere proprio i nazisti, proponendo una particolare ed innovativa modalità di gioco cooperativa.

Il personaggio di Soph è un ben realizzato, mentre Jess appare meno riuscita per via di alcuni dettagli. In ogni caso essendo due i personaggi che portano avanti le missioni e l’avanzamento nel gioco, l’ideale è progredire in compagnia di un amico, in modo da coordinarsi al meglio. Ovviamente sono disponibili anche altre opzioni, di cui vi diremo più avanti.

Per quanto attiene alla longevità di questo titolo è discreta, giungendo ben oltre le 10 ore di gioco complessive, se si procede esclusivamente nel compiere le missioni. Ma per approfondire meglio le peculiarità di Wolfenstein: Youngblood, vediamo qui di seguito i riscontri avuti durante la prova del gioco.

Il responso del gameplay:

In base a quella che è stata la mia percezione, durante il gameplay, posso dire che non ci si annoia di certo durante l’avventura.

Si può scegliere se giocare offline, in questo caso l’altra protagonista è affidata all’intelligenza artificiale, oppure online, giocando una partita aperta per fare inserire altri o unendosi all’avventura di un utente diverso. Chi ospita l’azione è colui che detta le progressioni, a livello di missioni, anche se quest’ultime vengono memorizzate su entrambi i salvataggi.

Come avviene di solito nei multiplayer le due protagoniste devono interagire fra loro per aprire porte e compiere altre azioni, ma soprattutto per combattere i nemici. Cooperando nelle missioni adeguatamente si riesce ad eliminare le guardie senza creare caos ed evitando così di trovarsi tutti i soldati nazisti addosso, ma anche gestire gli scontri con i boss e trovare munizioni e risorse lungo il percorso.

Le due ragazze possiedono energia indipendente l’una dall’altra, ma condividono 3 vite, ciò implica che se una delle due viene atterrata, l’altra deve soccorrerla velocemente per non perdere una vita. In casi di situazione complessa si può anche decidere di sacrificare volontariamente una vita e tornare in piene forze, ma ci sono dei casi in cui il game over costringe a ricominciare dall’inizio una missione magari molto complessa e ciò rappresenta un problema.

Per quanto riguarda le armi, che compongono l’arsenale, c’è una varietà notevole che include: una pistola, due fucili mitragliatori, una carabina, un set di cannoni speciali e un fucile a pompa. E’ molto importante gestirle bene, in quanto può capitare di trovarsi a corto di proiettili o di altro, quindi bisogna sfruttare tutte le armi a disposizione, nessuna esclusa.

A livello visivo le ambientazioni urbane proposte sono ottime, con passaggi e vicoli ben realizzati come design, inoltre grazie ad un sistema di illuminazione d’impatto il risultato risulta di pregevole qualità. Insomma, le ore di gioco utili a completare tutte le missioni e arrivare alla fine del gioco scorrono in modo piacevole.

Conclusioni: pregi e difetti

Fra gli aspetti positivi di Wolfenstein: Youngblood segnalo un gameplay solidissimo, una narrazione delle storie di qualità, nonché un level design arioso, non lineare.

I contenuti offerti sono tanti a dispetto del prezzo, molto contenuto, con cui si può acquistare il gioco. Interessante anche il Buddy Pass, che consente di affrontare la campagna insieme agli amici che non possiedono il titolo, spendendo solo 10 euro in più.

La colonna sonora è interessante, ma il meglio viene dal sound delle armi, davvero ben fatto e capace di conferire l’impatto realistico che ci si aspetta.

Per quanto riguarda le criticità segnalo i pochi scenari alternativi proposti, cioè ci sono delle location spesso riproposte, mentre i nemici sono stati realizzati bene e con numerosi varianti.  Un altro aspetto negativo è rappresentato dalla presenza di qualche glitch nella gestione della modalità cooperativa, che magari poteva essere curato meglio.

Aldilà di questi aspetti siamo di fronte ad un gioco che garantisce la giusta dose di adrenalina e divertimento, specie per chi ama condividerla con gli amici.

Wolfenstein: Youngblood

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.