Playerunknown’s Battlegrounds la recensione.

Foto Roberto d'eugenio per articoli.jpg Battlegrounds è uno dei titoli più interessanti del momento, configurandosi come un gioco adatto ad un’utenza tendenzialmente adulta, dove gli scontri e l’uso delle armi in prima persona hanno un ruolo chiave, per questo rientra nel genere Battle Royale. Essa si caratterizza per consentire di giocare in solitudine, all’interno di una squadra, ma anche in due player e nella particolare modalità 1 contro una squadra, insomma accontenta varie esigenze.

Prima di cimentarsi nel gioco risulta utile fare uno salto nella modalità di addestramento, in quanto consente di fare pratica e comprendere i comandi, gli equipaggiamenti a disposizione e tutto il resto.

Le mappe presenti in Playerunknown’s Battlegrounds e dove ci si può ritrovare sono 3: Miramae, Erangel e Sanhok. A favorire la creazione della sfida nel gioco c’è la cosiddetta Safe-Zone, ossia un’area che si restringe dopo un certo periodo di tempo, cercando di avvicinare 100 giocatori in una zona in cui sono particolarmente vicini. Qui è importante trovare l’equipaggiamento più adeguato nel minor tempo possibile, ciò al fine di raggiungere la vittoria, improbabile se quando si incontra qualcuno non si è muniti di armi adeguate.

In buona sostanza l’obbiettivo finale è quello di sopravvivere, cioè la sfida si conclude quando tutti gli avversari sono stati eliminati. Ma per comprendere meglio le peculiarità di questo gioco andiamo a scoprire le nostre impressioni all’atto pratico del gameplay.

La prova del gioco:

Una delle attività principali da svolgere quando si inizia l’avventura è quella di personalizzare l’aspetto del proprio personaggio, in particolare a livello di vestiario la scelta è piuttosto ampia e si possono acquistare ogni tipo di oggetto nell’apposito negozio. Come già accennato in precedenza è importante munirsi di armi, situate negli edifici e nei complessi abbandonati.

Completando ogni partita si portano a termine le sfide mediante cui far salire di livello il nostro personaggio e ottenendo delle ricompense per questo, oltre a diventare sempre più forti e temibili. Per gli spostamenti si possono sfruttare diversi veicoli presenti sulla mappa, dalle moto fino ad arrivare alle camionette.

Durante la mia esperienza di gioco in Playerunknown’s Battlegrounds ho notato che i comandi di gioco sono piuttosto reattivi rispetto agli input dati, in virtù di questo le fasi di gioco, come gli scontri a fuoco (sia a breve che a lungo raggio), sono veloci e adrenaliniche. Inoltre quando si spara ho riscontrato un elevato realismo, con tanto di rinculo causato dall’arma da gestire con attenzione, ciò rende l’uccisione altrui un momento davvero sensazionale.

Proprio quando si elimina un nemico è possibile appropriarsi delle sue armi e dei suoi vestiti, i secondi soprattutto rappresentano una possibilità che a mio parere va sfruttato al meglio, infatti può confondere un nemico che ci ha già avvistati nella medesima zona in precedenza, regalandoci di fatto un vantaggio nello scontro diretto.

Insomma, per raggiungere la vittoria a Playerunknown’s Battlegrounds è necessaria una buona tattica e lo studio attento della mappa di riferimento, in quanto non ci si può affidare al caso.

Conclusioni: pregi e difetti

Partendo dagli aspetti positivi si sottolinea il comparto audio, convincente grazie a suoni di qualità e alla cura dei dettagli, ad esempio facendo attenzione si possono sentire distintamente i passi dei nemici, intuendone così la provenienza. Inoltre i rumori vengono molto amplificati quando ci si addentra negli edifici e si svolgono delle azioni.

In Playerunknown’s Battlegrounds ho trovato interessante anche la continua velocità di azione con cui ci si confronta, infatti non è possibile stanziarsi in un luogo per troppo tempo, in quanto l’area si restringe dopo un po’ di tempo che ci si trova. Anche il prezzo rappresenta sicuramente un pregio, dal momento che non risulta elevato ed è accessibile anche a chi possiede un budget contenuto.

A livello grafico viceversa si riscontrano delle criticità, ad esempio l’illuminazione, sia negli ambienti interni che in quelli esterni, non è regolata al meglio e può capitare di non riconoscere immediatamente degli oggetti. Ho notato anche delle minime imperfezioni sui personaggi, ma al netto di queste osservazioni (e di qualche pop up grafico) il comparto risulta discreto.

Sicuramente ho trovato strano anche la ripetitività di alcune ambientazioni e di alcuni oggetti che si trovano lungo il percorso, come ad esempio gli zaini. Dunque alcune cose sono sicuramente perfettibili, ma in generale l’esperienza di gioco che ho avuto con Playerunknown’s Battlegrounds si può definire positiva e sicuramente gli amanti delle sparatorie a tutto spiano si divertiranno giocandoci.

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